giovedì 31 dicembre 2015

Chissà cosa chiediamo al 2016....


Il 2015 se ne va ma lascia il sorriso sulle labbra di tutti coloro che hanno a cuore le sorti rossonere. I bilanci sono importanti, aiutano nel nostro caso ad alimentare ragionevoli speranze ed in questi giorni sono stati analizzati e commentati in maniera pregevole da tanti miei autorevoli colleghi.
Tutto però passa alla storia, tutto sommato una bella storia, ma lo sport in generale richiede sempre di superare l'ostacolo che il futuro pone davanti al percorso; da domani il 2016 richiede di passare agli annali come un anno che sia un pilastro fondamentale nella storia quasi secolare del club, un anno che sia piacevolmente ricordato come il 1989, il 1991, il 2003 ma anche come il 2012, l'anno della rinascita, l'anno da cui riparte questa nuova storia chiamata Foggia Calcio.
Un po' tutti siamo restii ad enunciare apertamente il traguardo che questa società e questa piazza sognano, forse per scaramanzia o forse perché troppe volte siamo rimasti scottati e delusi, ma siamo tutti consapevoli di conservare dentro di noi questo "segreto di Pulcinella".
Gli auguri migliori sono quelli che il Foggia riesca a non perdere quella continuità che lo ha portato a sfiorare il raggiungimento della vetta della classifica, cosa che potrebbe avvenire al più presto e contribuire quindi ad alimentare l'autostima e l'entusiasmo.
Basterà solo fare quello che la squadra sa fare con la giusta autorità e la necessaria umiltà e poi, di conseguenza, questo 2016 potrebbe diventare un anno in forte discesa.
Auguri ai dirigenti, al mister, alla squadra e a tutti i tifosi rossoneri.

Alberto Mangano

domenica 20 dicembre 2015

E sono quattro!

Nella partita più importante, quella della ulteriore conferma, arriva la certezza di essere sulla buona strada. La quarta vittoria di fila ci consegna una squadra matura e camaleontica, capace di adeguarsi all'avversario ed ad affondare i colpi nel momemnto giusto.
La vittoria con la Casertana è stata figlia della perfezione tattica e della giusta concentrazione, quelldi Agrigento è arrivata grazie ad un atteggiamento cinico e spietato, quella con il Cosenza ha dimostrato che lo spartito può essere letto da qualsiasi musicante, mentre quella di Martina scaturisce da un atteggiamento paziente, non precipitoso, che alla fine rispolvera quella cinicità che forse è mancata nella prima parte del campionato.
Il Foggia arriva alla sosta nel modo migliore, il riposo dei guerrieri è ampiamente meritato e ci sarà tempo per riprendere la giusta marcia a cominciare dal doppio turno casalingo.
La vetta della classifica? Fa sempre piacere guardare le altre squadre dall'alto in basso, ma se lunedì dovesse accadere quello che non vorremmo che accadesse, la soddisfazione di guidare la graduatoria a quel punto può essere anche rimandata. Per il momento sarà stato importante annunciare a tutti chi, almeno in questo momento, può rappresentare la regina di questo girone e chi invece dovrà seguire e recuperare.
La difesa, anche se sempre con gli uomini contati, resta la forza dell'ossatura di tutta la squadra: per vincere le partite ci vuole un buon attacco ma per vincere i campionati occorre una adeguata difesa.
....e questo campionato può essere vinto!

Alberto Mangano

domenica 13 dicembre 2015

La vera capolista è qui!


Il Foggia non tradisce, quando c'è da approfittare lo fa con autorità e cattiveria, come debbono fare le grandi squadre, quelle che non si nascondono e giocano a carte scoperte.
Oggi sul manto erboso c'erano due squadre che si affrontavano, conoscendo i risultati delle concorrenti, per la conquista del secondo posto.
Eppure in campo si è vista una squadra sparagnina, chiusa nella speranza di portare a casa uno scialbo 0-0 ed una che invece ha giocato con la fronte alta, di chi sta imparando a diventare squadra leader, forse la vera capolista di questo girone, a dispetto di una classifica che non la premia come meriterebbe.
I campionati si vincono allo sprint, come fece lo scorso anno la Salernitana contro il Benevento ma è indubbio che questo è forse il momento giusto per approfittare di qualche prestazione balbettante degli avversari per prendere quindi le distanze senza pietà e con il piglio delle grandi squadre.
Oggi, alle certezze che avevamo incassato le scorse settimane, ci possiamo aggiungere che il collettivo rossonero è la vera forza propulsiva, quella forza che riesce a non far rimpiangere Agnelli e Gerbo che sinora erano stati tra coloro che riuscivano da soli a fare la differenza in campo.
Questa continuità di rendimento che ha consentito di passare da un possibile -11 ad un -2 dalla vetta ha comunque necessità di uno sforzo ulteriore di concentrazione affinché non si abbassi la guardia e si mantengano certi standard, quelli che alla fine potrebbero regalarci un sogno che Foggia aspetta da troppo tempo.

Alberto Mangano

giovedì 10 dicembre 2015

Il Foggia di Coppa può creare "problemi" al mister


Il Foggia di coppa non solo non sfigura, ma a tratti fa vedere combinazioni geometriche come quelle disegnati da coloro che giocano in campionato e che quindi hanno più minuti nelle gambe.
Questo vuol dire che De Zerbi avrà qualche "difficoltà" in più la domenica quando dovrà assegnare le maglie ai suoi uomini e questa è sicuramente una buona notizia.
Un Viola così può servire anche la domenica e non solo il mercoledì, ma lo stesso si potrebbe dire dei vari De Giosa, Sicurella e Bollino senza dimenticare tutti gli altri che, o qualche spezzone in più lo hanno giocato come Riverola o Agostinone, o magari sono giovani e stanno crescendo con il gruppo, e parliamo quindi di Lodesani, Sansone e Adamo.
Diciamo anche che le soluzioni che si prospettano al mister non sono solo quelle legate alla sostituzione dei singoli, ma anche quelle che possono determinare un diverso approccio tattico alla gara, modulandolo in base all'avversario di turno. 
La Coppa Italia in definitiva serve per mantenere in tensione chi è impegnato meno degli altri affinché possa dare il suo contributo partendo dal primo minuto o subentrando nel corso dei 90 minuti.
Un gruppo forte e vincente deve comunque remare tutto nella stessa direzione, senza eccedere con malumori che possano andare oltre il fisiologico per qualche esclusione di troppo, ma in questo caso sembrerebbe che mister e società stiano facendo un lavoro sicuramente egregio.

Alberto Mangano

domenica 6 dicembre 2015

I campionati si vincono anche così!


OGGI IL BRASILIANO HA AVUTO VITA DIFFICILE DALLE SUE PARTI

Il Foggia ci aveva abituati a commentare partite dove aveva espresso un buon gioco pur tornando negli spogliatoio con le pive nel sacco. Oggi, finalmente per la classifica, possiamo dire esattamente il contrario: il Foggia ha vinto contro un avversario che lo ha imbrigliato dal primo minuto e che ha tentato la via del gol con ripartenze veloci e ben finalizzate. Questa volta gli uomini di De Zerbi non hanno trovato il solito pullman davanti alla porta, ma una squadra che ha saputo bloccare la corsia dove ultimamente partivano gran parte delle iniziative rossonere, e cioè quella di Angelo.
Anche questa volta De Zerbi avrà da lavorare per recuperare quella spavalderia del gioco che lo ha fatto grande per tante volte quest'anno, ma almeno lo potrà fare a pancia piena.
I campionati si vincono anche così e almeno con la gara di oggi, che sarebbe dovuta finire sullo 0-0, si va a recuperare parte di quei punti persi con Catanzaro e Monopoli.
Chi insegue non può rilassarsi per cui bisogna subito rimettersi al lavoro per affrontare un'altra bella squadra, il Cosenza, con le assenze dovute agli infortuni ma anche e soprattutto alle ammonizioni subite oggi.
Non c'è da fare un mezzo sorriso, ma uno intero perché vincere così, a 5 minuti dal termine, può anche significare che questo può essere l'anno giusto.

Alberto Mangano 

martedì 1 dicembre 2015

Se ora arriva anche la continuità, è fatta!


Quando è difficile valutare il migliore in campo, allora vuol dire che il gruppo ha preso il sopravvento sui singoli: questa è la strada giusta per arrivare in alto, per arrivare a conquistare quel benedetto primo posto, ambizione che oggi non si può più tenere nascosta.
Se poi l'allenatore della squadra avversaria, oggi meritatamente al primo posto, dichiara di non aver quasi riconosciuto in campo i suoi uomini, allora un bel po' di merito agli uomini di De Zerbi va dato senza se e senza ma.
La frase fatta del momento è: grande con le grandi, piccola con le piccole, mentre forse oggi si può affermare che una vittoria, alla vigilia definita da tutti fondamentale per la corsa verso la vetta, può e deve far accrescere quell'autostima necessaria per ritornare grande anche con le piccole.
Quando si strapazza un avversario di quella portata con un pressing asfissiante dal primo all'ultimissimo minuto, quando gli sforzi sono tutti fortemente orientati a fare propria la partita, allora si è sulla strada giusta anche se il rischio di cambiare rotta all'improvviso resta sempre il primo nemico in agguato.
Dice bene De Zerbi che la partita più importante è quella prossima, con un avversario che lotterà con il coltello tra i denti pur di rovinare la giornata al Foggia.
Il Foggia deve fare il Foggia e questo può tornargli facile dopo la vittoria di oggi perchè forse finalmente ha capito e soprattutto ha fatto capire di essere la squadra più forte del campionato.

Alberto Mangano

giovedì 26 novembre 2015

Tutti uniti per provarci!


Ci sono dei momenti importanti in ogni campionato che si rispetti e per il Foggia forse questo momento è giunto: lunedì sera c'è una gara fondamentale, magari non definitivamente determinante, ma certamente una di quelle gare nelle quali la vittoria potrebbe essere la medicina ideale per iniziare una scalata verso la vetta.
Il Foggia ha avuto qualche problema ultimamente, ma avere dalla propria parte un gioco ed una propria identità significa essere certi di potercela fare e di riuscire a saltare il fosso oltre il quale c'è la reale possibilità di giocare per qualcosa di importante.
Questa volta la squadra di De Zerbi ha la possibilità di affrontare un avversario in forma, una capolista vera che in questo momento merita di stare dove sta, e spetta al Foggia far capire a tutti se, almeno per il momento, si possa ambire a scalfire questa leadership.
Per fare questo, per provare a sognare, per evitare che la Casertana possa prendere il largo, è necessario essere numerosi, tutti uniti, remando tutti nella stessa direzione, quella che ormai sognamo da troppo tempo.

Alberto Mangano